agosto 1998
Associazione "Augusto per la vita" - Via De Amicis, 44 - 42017 NOVELLARA (RE)
conto corrente postale 14395420


Lettera aperta a
ROBERTO FREAK ANTONI

(in risposta ai due articoli apparsi sul supplemento di Repubblica "Musica" a firma di
Roberto Freak Antoni)

Se il suo mestiere è quello di provocatore ha l'obbligo di studiare la storia, e ci dispiace per Freak oggi sarebbe proprio bocciato. A meno che su questo giornale per provocazione si intenda sparare su tutto senza un filo logico! L'accusa che muove ai Nomadi è di essere degli esecutori e non gli "originali", quella ai fans è di essere acritici e di non capire cosa fanno. Sarà lei Signor Freak a non averlo capito e ad avere forse qualche gelosia nei confronti di chi dopo tanti anni suona, lavora e si mantiene sempre nel rispetto delle persone! Venga tra i fans, come sa per quale motivo viaggiano, collaborano e cantano, questa non è una setta, la porta è aperta a tutti, però attento, i presuntuosi non sono graditi. Parlare con loro è facile, sono persone semplici, spontanee e aperte al dialogo, farlo attraverso le pagine di un giornale ci sembra impari" Questi "Nuovi Nomadi" come dice lei debbono ogni sera fare un "mea culpa" e scusarsi perché sono amati e piacciono? Ci sono in giro (ed anche qui lei mi sembra carente di informazione) gruppi musicali che sotto svariati nomi, spesso subdoli, cantano sbandierando un'amicizia con Augusto mai esistita, e molta gente ci crede e li segue... cosa dire di loro? questo è davvero orribile! Purtroppo la vita ha portato via parte dei Nomadi, ma ora non si può impedire agli altri di cantare e di comunicare, soprattutto se hanno un pubblico che lo vuole. Poi ci saranno persone che per ricordare Augusto preferiscono ascoltare un disco, li rispettiamo perché ognuno deve essere libero di scegliere, guai se ci fossero costrizioni anche negli affetti, non capisce che i valori cantati da Augusto non possono cancellarsi di colpo, non è bello che tante persone si muovano in una direzione pacifica? Se in una famiglia muoiono dei buoni genitori, i figli non potranno mai essere degli sbandati perché porteranno nel cuore una filosofia di vita indispensabile per continuare. Mi rammarica sapere che lei come tanti snob della musica (questo avveniva anche quando Augusto era in vita) consideravano i Nomadi come un fenomeno naïf o provinciale, senza mai aver visto un concerto e constatare di come loro fossero sempre vissuti in sintonia con il loro pubblico, senza lustrini o camionate di amplificatori, ma unicamente guardando i fans negli occhi non disdegnando piazze dagli altri definite minori!  Avrei voglia di dirle tante cose, di come Augusto definisse il gruppo, dell'amore che aveva verso i suoi compagni di lavoro, di come abbia sofferto quando qualcuno mise in discussione la sua sincerità e di come negli anni 90 ritrovò tanta energia con 2 nuovi amici... lo capirebbe? La loro storia è grande e dire se Augusto sarebbe contento di tutto questo, non sta a me, ma nemmeno a lei, perché penso spetti alla gente che ha vissuto questa avventura. Un'altra cantonata è il riferimento al disco "In Italia erano i Nomadi" di recente uscita, che credo lei non abbia nemmeno aperto, perché altrimenti non avrebbe fatto certe considerazioni! Uffa, le dobbiamo proprio insegnare tutto, si legge, si guarda, si riflette e poi si scrive, ok? Non se la prenda con chi è estraneo alla cosa, le case discografiche, si sa, sono anni ormai che individuando un interesse d'acquisto, fanno uscire prodotti solamente riconfezionandoli (sanno che il fan compra tutto quello che porta il nome del suo beniamino) e mi creda, tutto questo senza chiedere autorizzazioni a nessuno. In questo caso è andato tutto diversamente, l'idea è nata nel 92, quando un amico comune regalò ad Augusto il 18 febbraio (giorno del suo compleanno) un nastrino con tutte le cover in lingua originale eseguite dai Nomadi nei primi anni di musica. Ad Augusto piacque tantissimo e lo fece ascoltare ad un altro amico di Novellara grande conoscitore ed appassionato collezionista di dischi, Pietro Casarini, che a quell'epoca lavorava ad una radio; nacque così una trasmissione sulle cover supportata da un'intervista fatta ad Augusto che spiegava il motivo delle scelte musicali legate a quel periodo che definirei storico per quanto riguarda la musica. E' stato sulla scia di tutto questo che Pietro ha pensato di fare uscire i dischi, per rendere omaggio ad Augusto, per mettere a fuoco questo momento importante della musica e, perché no, per aiutare l'ASSOCIAZIONE AUGUSTO PER LA VITA.
Ecco perché mi sono sentita nel giusto autorizzando l'utilizzo sul disco dell'intervista di Augusto, mi sembrava bello che fosse lui a spiegare con la sua passione cosa li avesse spinti a scegliere un pezzo anziché un altro. Che l'Associazione che porta il suo nome e che è sostenuta da tanti amici potesse ampliarsi, in poche parole ci sembrava una delle poche situazioni con rispetto delle parti e dove si era trovato un equilibrio.
Beppe, che velatamente accusa, non ha partecipato minimamente alla cosa, anzi, non la condivideva e non la condivide, forse per paura che proprio persone come lei, superficialmente, lo accusassero di speculazione. Giuro, non sarà lei a farci cambiare idea sulle nostre scelte, ma rifletta, ha a disposizione uno strumento troppo importante perché venga usato male, e noi a difesa di quei valori che le dicevo, non le permetteremo di strumentalizzarci.
La saluto e spero un giorno di incontrarla.
Rosanna Fantuzzi
Presidente dell'Associazione
Augusto per la Vita