FIRENZE CELEBRA DAOLIO
L'ARTE, GLI AMICI PER AUGUSTO

tratto da "la nazione" 12/10/95

Augusto Daolio aveva una voce inconfondibile come di un russo sbarcato per caso in Emilia. Fra la via Emilia e il volga. Invece era di Novellara; amava la sua terra, anarchica e libertaria, terra di grandi sogni e grandi pianure.
Una sera, di una luna tanto grande e gialla da sembrare finta, disse che era una luna "parmigiana-reggiana". Diceva tante cose, senza preoccuparsi di sembrare spiritoso o di sciuparsi l'immagine. Cantava di tutto, con entusiasmo inimmaginabile, dalle canzoni di Guccini a Quel mazzolin di fiori; e quando cantava, nei concerti, dire che era generoso era poco.
Non finiva più, i bis a volte duravano più del concerto. Non era un raffinato, musicalmente; a volte, quando cantava certe canzoni di altri, gli accordi li semplicava a modo suo; quelli troppo complicati saltavano via, o maggiore o minore. E vai col tempo. Era un pedalatore della canzone, uno che cantava per gioia di vivere, credendo in una sua rivoluzione fuori dalla politica e dalle mode. Augusto Daolio, con la barba e i suoi occhialetti tondi, e la sua splendida voce da battelliere del Volga, era il leader dei Nomadi. Anzi, per molti, era i Nomadi che con lui, cantavano tutte le canzoni di Guccini, con fervore e rispetto e ogni tanto, saltando gli accordi più difficili.
Augusto Daolio è morto tre anni fa, ma non ha smesso di essere importante, di dare forza a chi è rimasto a cantare, a sognare, a vivere senza di lui. Anche per quei ragazzi che lo hanno conosciuto dopo. E così, il teatro Puccini dedica a lui la sua serata inaugurale, con un ricordo da parte di tanti suoi amici. Il 21 ottobre,s ul palco del Puccini, ci saranno , prima di tutto, i suoi fratelli in musica, i Nomadi di oggi, che suoneranno alcune delle canzoni che lui amava, tutte rigorosamente unplugged, chitarre e voce soltanto.
E se c'è qualche sbavatura, che importa. Poi saliranno Juan Carlos "Flaco"Biondini, chitarrista argentino, vecchio complice di Guccini; Lucia Poli, Lella Costa, Laura Cuarino. Ci sarà anche Joan Turner de Jara, la moglie di Victor Jara, il cantautore trucidato nel corso del golpe in Cile del 1972, divenuto il simbolo della resistenza alla dittatura. Durante la serata verrà celebrato il gemellaggio fra la fondazione cilena intitolata a Victor Jara e l'associazione "Augusto per la vita" che raccoglie fondi per la ricerca medica contro i tumori.