FESTA PROVINCIALE DELL’AMBIENTE E DELLA NATURA
piazzale della stazione
Voglio raccontare in maniera più dettagliata il motivo per cui mi ha così appassionato questa festa e le persone che ho conosciuto.
Il primo contatto è stato con Giovanni Pizzuti del Centro Studi Tolerus – ambiente e territorio che mi ha raccontato l’importanza di questa manifestazione non solo per l’aspetto di intrattenimento, ma perché nell’arco delle tre giornate si sarebbero svolti convegni e dibattiti legati alla natura ed all’ambiente… argomenti di interesse non solo locale. L’invito a partecipare, ed anche se i 500 chilometri che mi separano da Ceccano non sono poca cosa ho capito che sarebbe stato utile essere con queste persone che mettevano tutte le loro energie in un progetto comune.
Il fatto di identificare in Augusto, nei suoi dipinti, nella sua musica, nei suoi scritti, un testimonial ideale mi ha reso davvero felice perché effettivamente vedevo come fosse in sintonia con il pensiero di Augusto quello che il Centro Tolerus andava ad organizzare.
Quindi i manifesti, uno con il dipinto l’altro con la sua foto, uno spazio destinato all’Associazione Augusto per la vita all’interno dell’area espositiva, la presentazione del libro “Interviste ad Augusto Daolio”, il Tributo ad Augusto con la Cover Band I Pugni di Sabbia, era tutto correlato ed assolutamente in armonia.
Arrivare poi sul posto e vedere la stazione che è un’esplosione di colori, abituata ai tristi ambienti ferroviari, qui a Ceccano i murales rendono gradevoli sia le partenze che gli arrivi, nella sala d’aspetto un grande affresco si rifà ad un dipinto di Augusto ed anche esternamente il fabbricato dei servizi è tutto dipinto con paesaggi palustri ed aironi.
Ma la grande soddisfazione è stata nel racconto fatto da persone direttamente coinvolte, del Bosco Faito, l’ultimo bosco pianeggiante di estese dimensioni e con peculiarità naturalistico-paesaggistiche di elevato valore ancora presente nel territorio della Valle del Sacco.
Questo Bosco è stato salvato dalla speculazione (doveva essere abbattuto per poi far sorgere un centro commerciale) da un gruppo di persone con in comune nient’altro che quella cosa che alcuni chiamano “coscienza del luogo” che non si compra e non si vende e che bisognerebbe insegnare nelle scuole.
Una bellissima pubblicazione che si chiama appunto Bosco Faito ricco di immagini del bosco contiene una sorta di dialogo con il “Vecchio Faggio” e i visitatori… nasce un racconto magico e veritiero con un linguaggio che si addice a tutti.
Ecco, ho cercato in sintesi di dirvi quanto tutto questo mi abbia riportato ad Augusto al suo ostinato impegno per l’ambiente che si manifestava in ogni sua forma d’arte e quanto mi abbia gratificato poterlo portare con me (questa volta ero io a guidare diversamente dalle altre volte ) e renderlo partecipe di una storia bella, fatta di impegno, lotta, ma anche di grandi soddisfazioni.
Grazie a tutti gli amici che ci hanno permesso questo abbraccio!